Coraggio, amico

Amico mio, deciditi e buttati,
mettiti insieme agli altri,
cammina con loro, senza paura.
Sulle strade accanto a te ci sono io.
Con il mio perdono.
Con al mia forza. Con la mia grazia.
Con la mia gioia.
Non ti tolgo dalle difficoltà.
Ti dò la forza per superarle
e la promessa di una vera vita.

Eccomi Signore, un nuovo giorno inizia ed io son qui che aspetto la tua Benedizione: sia su di me la tua grazia affinché io non tema nel cammino che debbo fare. Le mie mani siano operose e le mie labbra siano sempre pronte a ringraziarti: dammi Signore la forza per combattere la mia grande debolezza, quella di non essere mai troppo pronto a fare la tua volontà.

Signore che io non vacilli mai e se mai accadesse, Amami con un amore ancor più grande e cingimi del tuo abbraccio silenzioso.

Io mi ridesterò allora sicuro perché mai Tu permetterai che io mi senta abbandonato… portami dove vuoi ed io verrò con Te. Indicami Tu la via ed io la seguirò, ma entra su presto nel mio cuore perché è ora che io cominci il mio lavoro: sarà dolce e bello stare insieme, così non sarò mai solo. Fin dal mio risveglio ti ho cercato, Amato mio,
vieni presto a prendere il tuo posto in me, il mio cuore è tuo, mio Gesù.

SANTI del GIORNO

giovedì 4 dicembre 2025


Santa Barbara Martire
Sant' Ada (Adreilde) di Le Mans
Beato Adolfo Kolping Sacerdote, fondatore
Sant' Annone di Colonia Vescovo
Sant' Apro
San Bernardo di Parma Vescovo
San Cristiano Vescovo
Sant' Eracla di Alessandria Vescovo
San Felice di Bologna Vescovo
San Giovanni Calabria
San Giovanni il Taumaturgo Vescovo
Beato Girolamo De Angelis (Degli Angeli) Martire in Giappone
San Melezio di Sebastopoli Vescovo
Sant' Osmund di Salisbury Vescovo
Beato Pier (Pietro) Pettinaio
San Sigiranno (Cirano) Abate nel Berry
Beato Simone Yempo Martire nel Giappone
San Sola Eremita


IL SANTO DEL GIORNO

San Giovanni Damasceno

Sacerdote e dottore della Chiesa

Damasco, 650 - 749 Si chiamò Damasceno perché Giovanni Mansur era nato a Damasco in Siria, e in quella città era avvenuto il suo primo incontro con la Grazia, battezzato in giovane età, perché di famiglia cristiana di razza araba. Nella seconda metà del VII secolo, Siria e Palestina erano sotto la dominazione araba: la famiglia di Giovanni ricopriva alte cariche nel governo della città, retta da un Califfo, cioè da un prefetto arabo, dì cui Giovanni, giovane colto e brillante, divenne consigliere e amico. Avvenne così che il futuro Santo cristiano fosse nominato, dall'amico Califfo, Gran Visir di Damasco, con un titolo che fa pensare alle Mille e una Notte! In quegli anni, da Costantinopoli, l'Imperatore d'Oriente Leone III decretò l'iconoclastia, cioè la dissennata e sacrilega distruzione delle immagini sacre. Da Roma, si levò a combatterla il Papa Gregorio II, da Gerusalemme, il Patriarca Germano; da Damasco, finalmente, il Gran Visir Giovanni, funzionario del governo arabo ma al tempo stesso cristiano retto e intransigente. L'azione di Giovanni Damasceno fu così efficace, nell'opporsi all'iconoclastia, che l'Imperatore Leone III cercò di eliminare l'avversario con l'inganno, non riuscendo a batterlo sul piano dottrinale. Imitando la scrittura del Santo, egli vergò una lettera dalla quale appariva come il Gran Visir fosse pronto a consegnare a tradimento la città di Damasco all'Imperatore. Ouesta lettera fu fatta pervenire al Califfo. Furioso per il tradimento dell'amico, il Califfo applicò nei suoi confronti la cosiddetta " legge del taglione ". Ordinò cioè che la mano destra del Santo fosse amputata. Ma l'arto innocente venne miracolosamente sanato, nella notte, per intervento della Madonna. A lei, infatti, Giovanni Damasceno aveva promesso di dedicare, se risanato, l'opera della sua mano di scrittore cristiano. Per quanto rappacificato con il Califfo, convinto dell'innocenza dell'amico, Giovanni non restò a lungo a Damasco. Donò tutti i suoi averi, abbandonò la carica, e si ritirò a vita monastica, presso Gerusalemme, nella " Laura " di San Saba, cioè in un piccolo villaggio di monaci. Qui tenne fede alla sua promessa alla Vergine, alla quale dedicò inni, omelie e trattati teologici. Nelle sue opere, si confermò esegeta coltissimo, critico sicuro, apologeta efficace, teologo illuminato, tanto da meritarsi il titolo di " San Tommaso dell'Oriente ". Come campione della difesa delle immagini sacre, possiamo rileggere un brano di lui, tratto dalla sua opera intitolata appunto alle Immagini: " Va' via, Satana, con la tua invidia - vi si legge - tu che non puoi tollerare di farci contemplare l'immagine di Nostro Signore e di santificarci alla sua vista; tu che non vuoi farci considerare le sue salutari sofferenze, ammirare la sua condiscendenza, godere lo spettacolo dei suoi miracoli per trarne occasione di meglio conoscere e lodare la potenza della sua divinità. " Invidioso dei Santi e degli onori che hanno ottenuto da Dio, tu non puoi sopportare che abbiamo sotto gli occhi la loro gloria, per paura che quella vista ci muova ad imitarne il coraggio e la fede; non puoi sopportare l'aiuto che ci ripromettiamo ai corpi e alle anime per la fiducia che in esse riponiamo ". Leone XIII nel 1890 lo ha dichiarato dottore della Chiesa.


Alla Beatissima Madre

O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia. O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti accontenterai di vedermi così povera … allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale.

Preghiera composta dalla B. Nemesia.



Le Croci


Le croci e le pene mantengono l'anima nell'umiltà, fanno ricorrere più spesso a Dio e fanno praticare le più belle virtù cristiane, per le quali l'anima diviene cara a Dio e degna sposa del divin Crocifisso.

S. Giovanni della Croce






Quando tu domandi nel nome del Figlio, credilo il Padre concede... Non mettere limiti alle tue suppliche. Non metterò limiti ai miei doni. Fin che Mosè pregava sul monte con le braccia alzate verso il Cielo, gli eserciti che combattevano in pianura riportavano vittoria. Ma quando Mosè si stancava di supplicare, i combattenti perdevano quanto avevano conquistato. Dio vuole un mediatore. Egli ha voluto lo fosse il suo Cristo. Voi, miei fratelli, continuate il mio compito. Adoperatevi per il vostro prossimo, che dovete amare come il vostro corpo, come la vostra anima. E se il vostro prossimo s’accorge che l’amate così quali non saranno il suo stupore e la sua gioia! Non si sentirà portato a fare ciò che gli direte? I tre quarti delle persone cattive non sono forse diventate tali perché non sono state amate sufficientemente? Che cosa avrebbero fatto uno sguardo affettuoso una mano tesa in questa o in quest’altra circostanza? Abbiate quest’arte delicata d’essere col prossimo cosi come gli tendeste interiormente le braccia. È forse tanto difficile? Se considerassimo Dio in lui…

296

Articolo di A&M DM (Il Cenacolo 1/6/2025) La Speranza e la cura della vita interiore

La speranza ci dona gli strumenti utili a migliorare il benessere psicologico e la qualità della vita in generale. La mancanza di speranza, porta inevitabilmente alla depressione. In sostanza siamo disperati. Si tratta di un sentimento estremamente negativo perché nasconde conseguenze terribili: la disperazione può spingerci a fare gesti autodistruttivi. Erich ...



Messaggio di Medjugorje del 15/03/1982

Prendetemi sul serio. Quando Dio si manifesta al mondo non lo fa per scherzo, ma per dire cose serie.

56

Messaggio di Medjugorje del 25/11/2025

Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a seguirmi. Pregate per coloro che non pregano e non vogliono la pace e la gioia che solo l'Altissimo può donare. Le vostre anime siano unite nella gioia dell'attesa ed il vostro cuore sarà riempito di pace. Sarete convinti, figlioli, che tutto andrà bene e che Dio benedirà tutto perché il bene che fate ritornerà a voi ed il vostro cuore sarà avvolto dalla gioia perché siete con Dio ed in Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

1298