Coraggio, amico

Amico mio, deciditi e buttati,
mettiti insieme agli altri,
cammina con loro, senza paura.
Sulle strade accanto a te ci sono io.
Con il mio perdono.
Con al mia forza. Con la mia grazia.
Con la mia gioia.
Non ti tolgo dalle difficoltà.
Ti dò la forza per superarle
e la promessa di una vera vita.

Eccomi Signore, un nuovo giorno inizia ed io son qui che aspetto la tua Benedizione: sia su di me la tua grazia affinché io non tema nel cammino che debbo fare. Le mie mani siano operose e le mie labbra siano sempre pronte a ringraziarti: dammi Signore la forza per combattere la mia grande debolezza, quella di non essere mai troppo pronto a fare la tua volontà.

Signore che io non vacilli mai e se mai accadesse, Amami con un amore ancor più grande e cingimi del tuo abbraccio silenzioso.

Io mi ridesterò allora sicuro perché mai Tu permetterai che io mi senta abbandonato… portami dove vuoi ed io verrò con Te. Indicami Tu la via ed io la seguirò, ma entra su presto nel mio cuore perché è ora che io cominci il mio lavoro: sarà dolce e bello stare insieme, così non sarò mai solo. Fin dal mio risveglio ti ho cercato, Amato mio,
vieni presto a prendere il tuo posto in me, il mio cuore è tuo, mio Gesù.

SANTI del GIORNO

mercoledì 2 luglio 2025


Beata Eugenia Joubert Suora francese
Santi Liberato, Bonifacio, Servio, Rustico, Rogato, Settimo e Massimo Martiri
San Lidano da Sezze Abate
Santa Monegonda Venerata a Tours
Beato Pietro di Lussemburgo Vescovo di Metz
Santi Processo e Martiniano Martiri
San Swithun di Winchester Vescovo


IL SANTO DEL GIORNO

San Bernardino Realino

Sacerdote

Diventa patrono di una città addirittura da vivo. Mai vista una cosa simile e con tanta solennità. Siamo a Lecce, nell’estate del 1616: il padre gesuita Bernardino Realino sta morendo, 42 anni dopo esservi arrivato. I reggitori del Municipio lo vanno allora a visitare “in corpo”, ossia tutti insieme, in forma ufficiale. E gli fanno la sbalorditiva richiesta di voler essere il protettore della città di generazione in generazione, per sempre. Il moribondo acconsente, tranquillo e lieto. D’altra parte è già amico, consigliere, soccorritore dei cittadini – è già loro “patrono” – da più di quattro decenni. Anche se non è leccese, e nemmeno pugliese. E’ emiliano, nato in una famiglia illustre di Carpi, che per i suoi primi studi gli faceva venire i maestri in casa, e poi l’ha mandato all’Accademia modenese, all’epoca uno dei più illustri centri culturali d’Italia. Negli studi lo attira tutto: la letteratura classica (ci è giunto un suo commento in latino a Catullo) e successivamente a Bologna la filosofia, poi ancora la medicina. Infine, all’età di 26 anni, si laurea in diritto civile e canonico. Suo padre è un collaboratore del cardinale Cristoforo Madruzzo, che come vescovo di Trento è stato il “padrone di casa” del Concilio famoso, e uno dei protagonisti; e che dal 1556 è governatore di Milano per conto del re Filippo II di Spagna. Sotto la sua protezione, il dotto Bernardino si avvia per la strada dei “pubblici uffici”. Comincia facendo il podestà a Felizzano Monferrato, poi va ad Alessandria come “avvocato fiscale” (una sorta di procuratore della Repubblica). Dopo altri incarichi in Piemonte, passa al servizio del governo vicereale in Napoli, anch’essa città soggetta alla Spagna col suo regno. Qui però la sua carriera s’interrompe. Bernardino Realino frequenta i Gesuiti da poco giunti in città e poi decide di essere uno di loro, abbandonando codici e carriera. Lo accoglie nel 1564 Alonso Salmeron, uno degli iniziatori della Compagnia di Gesù con Ignazio di Loyola. Nel 1567 Bernardino è ordinato sacerdote e diventa il maestro dei novizi gesuiti. Sette anni dopo, a Lecce, crea un collegio al quale si dedicherà fino alla morte. Ma insieme si dedica alla gente di Lecce, ricchi e poveri, istruiti e ignoranti, tutti sbalorditi per la sua irriducibile pazienza nell’occuparsi di situazioni, necessità, miserie, a cui s’ingegna di provvedere con un dinamismo che ha del prodigioso: tant’è che gli si attribuiscono vari miracoli già da vivo. Quando poi il male lo colpisce, è naturale per la municipalità fare quel passo inaudito e bellissimo, chiedendo a un morente aiuto e protezione anche oltre questa vita. E per Bernardino è naturalissimo rispondere di sì, con le estreme forze. Fatta questa promessa, si spegne a 86 anni. Papa Pio XII lo proclamerà santo nel 1947.


Alla Beatissima Madre

O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia. O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti accontenterai di vedermi così povera … allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale.

Preghiera composta dalla B. Nemesia.



Le Croci


Le croci e le pene mantengono l'anima nell'umiltà, fanno ricorrere più spesso a Dio e fanno praticare le più belle virtù cristiane, per le quali l'anima diviene cara a Dio e degna sposa del divin Crocifisso.

S. Giovanni della Croce






Chiedi ogni giorno l'aiuto di un'anima della Chiesa trionfante, di un'anima della Chiesa purgante e incaricati della salvezza di un'anima della Chiesa militante. Questa trinità di anime aiuterà la tua. Chi salva un peccatore, salva se stesso. Le anime che hanno abbandonato la terra, hanno una carità immensa per quelle che stanno ancora lottando. Questi scambi non solo sono permessi, ma fanno la gioia del Padre di famiglia che vi ama come altri Cristi.

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Articolo di A&M DM (Il Cenacolo 1/6/2025) La Speranza e la cura della vita interiore

La speranza ci dona gli strumenti utili a migliorare il benessere psicologico e la qualità della vita in generale. La mancanza di speranza, porta inevitabilmente alla depressione. In sostanza siamo disperati. Si tratta di un sentimento estremamente negativo perché nasconde conseguenze terribili: la disperazione può spingerci a fare gesti autodistruttivi. Erich ...



Messaggio di Medjugorje del 25/07/2011

Cari figli, questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo e il vostro spirito, che siano nell’amore di Dio. Permettetemi figlioli di guidarvi, aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perchè tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo. Iniziate e terminate la giornata con la preghiera del cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Messaggio di Medjugorje del 25/05/2025

Cari figli, In questo tempo di grazia vi invito ad essere uomini di speranza, pace e gioia, affinché ogni uomo sia operatore di pace e amante della vita. Pregate, figlioli, lo Spirito Santo affinché vi colmi con la forza del suo Santo Spirito del coraggio e dell’abbandono. Anche questo tempo sarà un dono per voi ed un cammino nella santità verso la vita eterna. Io sono con voi e vi amo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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