Coraggio, amico

Amico mio, deciditi e buttati,
mettiti insieme agli altri,
cammina con loro, senza paura.
Sulle strade accanto a te ci sono io.
Con il mio perdono.
Con al mia forza. Con la mia grazia.
Con la mia gioia.
Non ti tolgo dalle difficoltà.
Ti dò la forza per superarle
e la promessa di una vera vita.

Eccomi Signore, un nuovo giorno inizia ed io son qui che aspetto la tua Benedizione: sia su di me la tua grazia affinché io non tema nel cammino che debbo fare. Le mie mani siano operose e le mie labbra siano sempre pronte a ringraziarti: dammi Signore la forza per combattere la mia grande debolezza, quella di non essere mai troppo pronto a fare la tua volontà.

Signore che io non vacilli mai e se mai accadesse, Amami con un amore ancor più grande e cingimi del tuo abbraccio silenzioso.

Io mi ridesterò allora sicuro perché mai Tu permetterai che io mi senta abbandonato… portami dove vuoi ed io verrò con Te. Indicami Tu la via ed io la seguirò, ma entra su presto nel mio cuore perché è ora che io cominci il mio lavoro: sarà dolce e bello stare insieme, così non sarò mai solo. Fin dal mio risveglio ti ho cercato, Amato mio,
vieni presto a prendere il tuo posto in me, il mio cuore è tuo, mio Gesù.

SANTI del GIORNO

martedì 23 dicembre 2025


Sant' Antonio de Sant'Anna Galvao Francescano
Santa Bincema Vergine e martire
San Dagoberto II Martire
Santi Dieci Martiri di Creta
San Giovanni da Kety (Canzio) Sacerdote
San Giovanni Stone Sacerdote agostiniano, martire
San Giuseppe Cho Yun-ho Martire
Beato Hartmann (Artmanno) di Bressanone Vescovo
Sant' Ivo (Yves) di Chartres Vescovo
Santa Maria Margherita d'Youville (Dufrost De Lajemmerais) Fondatrice
Beato Niccolò (Nicola) Fattore
Beato Paolo (Pablo) Melendez Gonzalo Padre di famiglia, martire
San Torlaco (Thorlàk Thorhallsson) Vescovo


IL SANTO DEL GIORNO

San Servolo il Paralitico

Mendicante

Un mendicante paralitico, come tanti che hanno disseminato le strade delle città in tutti i secoli, ricordando con la loro presenza, spesso vista con fastidio, l’altra faccia dell’umanità, che non consiste solo di gioie, divertimenti, buona salute, ricchezza, ma anche di povertà, malattia, emarginazione, sofferenza, ingiustizia. Tale fu nel tardo VI secolo, Servolo, un paralitico povero di mezzi, che dimorava sotto i portici della strada che conduceva all’antica Basilica di S. Clemente a Roma. Era diventato paralitico sin da bambino e la devastante malattia l’accompagnò per tutta la sua vita, condizionandolo in tutte le attività. Ad aiutarlo c’erano la madre ed un fratello; tutto quel poco che riceveva dalle elemosine lo distribuiva ai poveri, proprio tramite i due familiari. Se era colpito e immobilizzato nel corpo, era sveglio con la mente e con la volontà; non sapeva leggere né scrivere, nonostante ciò aveva comperato dei codici della Sacra Scrittura e quando dei sacerdoti si soffermavano da lui, li pregava di leggerglieli; nutrito così dalle parole ispirate della Sacra Scrittura, Servolo trovava conforto nelle sue estreme sofferenze e veniva spronato ad innalzare giorno e notte, le lodi a Dio, padre di tutte le creature anche le più provate. Diventò quasi una tappa obbligatoria per i pellegrini ed i fedeli che si recavano alla vicina Basilica di San Clemente e si soffermavano presso di lui, che se da un lato riceveva una elemosina, che come detto finiva ad altri poveri, dall’altro ricambiava con parole di conforto, di consiglio, di esortazione, nel percorrere sulla scia di Gesù, Via, Verità e Vita, la loro esistenza. Quando ancora giovane sentì approssimarsi la morte, volle che i pellegrini presenti si alzassero e cantassero i salmi nell’attesa, accompagnati dal canto flebile di lui, che ad un tratto tacque facendo segno anche agli altri di smettere e in un soffio disse: “Tacete, non udite forse le laudi che cantano in cielo?” poi dolcemente spirò; era il 23 dicembre del 590. Alla morte fu presente il segretario di papa s. Gregorio Magno, da poco sul soglio pontificio (590-604), il quale raccontò al papa i particolari; a sua volta s. Gregorio Magno, nei famosi “Dialoghi” inserì un capitolo dedicato al santo paralitico e giunto fino a noi. Successivamente Adone († 875), autore di un Martirologio storico, dice che Servolo fu sepolto nella vicina chiesa di S. Clemente, cosa non certa perché molti studiosi affermano che la sepoltura è sconosciuta. Comunque nel Medioevo, sotto l’influenza di questa notizia, fu costruita “fuori della chiesa di s. Clemente nella strada”, una cappella in onore di S. Servolo, che secondo alcuni studiosi conteneva le reliquie del santo.


Alla Beatissima Madre

O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia. O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti accontenterai di vedermi così povera … allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale.

Preghiera composta dalla B. Nemesia.



Le Croci


Le croci e le pene mantengono l'anima nell'umiltà, fanno ricorrere più spesso a Dio e fanno praticare le più belle virtù cristiane, per le quali l'anima diviene cara a Dio e degna sposa del divin Crocifisso.

S. Giovanni della Croce






I miei Angeli raccolsero tutte le particelle del mio Corpo che ne erano state strappate qui e là, e le rimisero a posto perché il mio Corpo fosse intero e perfetto per la Risurrezione. Tu, va’ a cercare i peccatori, conducimeli. Abbi cura del mio Corpo mistico. Offrimi nel sepolcro dove giaccio fracassato per tutti gl’infelici che hanno paura d’essere miei.

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Articolo di A&M DM (Il Cenacolo 1/12/2025) Una comunità di credenti rafforza la nostra fede

Tutti possiamo convenire che l'uomo è un essere sociale, o volendo, possiamo anche definirlo "essere relazionale" . Questo concetto è stato espresso e reso famoso da Aristotele e ribadito, successivamente, da innumerevoli filosofi. L'essere umano può svilupparsi e scoprire a sua vera identità solo avendo delle interazioni con gli altri nel contesto ...



Messaggio di Medjugorje del 25/08/2008

Cari figli, anche oggi vi invito alla conversione personale. Siate voi a convertirvi e, con la vostra vita, a testimoniare, amare, perdonare e portare la gioia del Risorto in questo mondo in cui mio Figlio è morto e in cui gli uomini non sentono il bisogno di cercarLo e di scoprirLo nella propria vita. AdorateLo e che la vostra speranza sia speranza per quei cuori che non hanno Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Messaggio di Medjugorje del 25/11/2025

Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a seguirmi. Pregate per coloro che non pregano e non vogliono la pace e la gioia che solo l'Altissimo può donare. Le vostre anime siano unite nella gioia dell'attesa ed il vostro cuore sarà riempito di pace. Sarete convinti, figlioli, che tutto andrà bene e che Dio benedirà tutto perché il bene che fate ritornerà a voi ed il vostro cuore sarà avvolto dalla gioia perché siete con Dio ed in Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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