Coraggio, amico

Amico mio, deciditi e buttati,
mettiti insieme agli altri,
cammina con loro, senza paura.
Sulle strade accanto a te ci sono io.
Con il mio perdono.
Con al mia forza. Con la mia grazia.
Con la mia gioia.
Non ti tolgo dalle difficoltà.
Ti dò la forza per superarle
e la promessa di una vera vita.

Eccomi Signore, un nuovo giorno inizia ed io son qui che aspetto la tua Benedizione: sia su di me la tua grazia affinché io non tema nel cammino che debbo fare. Le mie mani siano operose e le mie labbra siano sempre pronte a ringraziarti: dammi Signore la forza per combattere la mia grande debolezza, quella di non essere mai troppo pronto a fare la tua volontà.

Signore che io non vacilli mai e se mai accadesse, Amami con un amore ancor più grande e cingimi del tuo abbraccio silenzioso.

Io mi ridesterò allora sicuro perché mai Tu permetterai che io mi senta abbandonato… portami dove vuoi ed io verrò con Te. Indicami Tu la via ed io la seguirò, ma entra su presto nel mio cuore perché è ora che io cominci il mio lavoro: sarà dolce e bello stare insieme, così non sarò mai solo. Fin dal mio risveglio ti ho cercato, Amato mio,
vieni presto a prendere il tuo posto in me, il mio cuore è tuo, mio Gesù.

SANTI del GIORNO

domenica 21 dicembre 2025


Sant' Anastasio il Giovane Martire
Santi Andrea Dung Lac e Pietro Truong Van Thi Sacerdoti e martiri
Beato Domenico Spadafora da Randazzo Domenicano
San Glicerio di Nicomedia Martire
San Pietro Canisio Sacerdote e dottore della Chiesa
Beato Pietro Friedhofen Religioso e fondatore
San Temistocle di Licia Martire


IL SANTO DEL GIORNO

San Michea

Profeta

Michea nacque nel villaggio agricolo di Moreset, a non molti chilometri da Gerusalemme, ed il suo nome in ebraico era in realtà una domanda retorica, al tempo stesso professione di fede: “Chi è come il Signore?”. Michea quindi non fu altro che un contadino prestato alla profezia. Visse al tempo del grande profeta Isaia, di cui forse fu anche discepolo, in quanto in una sua pagina (4,1-3) citò uno splendido inno a Sion, città di pace, già presente nel libro del suo presunto grande maestro (Is 2,2-5). L’iconografia relativa a Michea, come già era accaduto per il profeta contadino Amos, presenta immagini rudi e vigorose, che colpiscono con sdegno quasi nauseante lo sfruttamento e i soprusi verso la gente dei campi. Egli alzò la voce anche contro i falsi profeti, accomunandoli alle dominanti classi corrotte: “Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono... Divorano la carne del mio popolo, gli strappano la pelle di dosso, ne rompono le ossa e lo fanno a pezzi come carne in una pentola, come lesso in una caldaia. […] I loro profeti fanno traviare il mio popolo, annunziano la pace solo se hanno qualcosa da mordere sotto i denti; ma a chi non mette loro niente in bocca dichiarano la guerra” (2,2; 3,3.5). Diviene inevitabile perciò l’ingresso in scena del Signore della giustizia, ad emettere un suo giudizio contro questi lugubri individui. Già Dio era comparso all’orizzonte di Samaria, capitale del regno settentrionale di Israele, città affatto non esente da vergogne ed ingiustizie, a suo tempo denunziate appunto da Amos. Michea raccontò invece il crollo di quella elegante e gaudente città sotto le armate del re assiro Sargon II nel 721 a.C.: “Ridurrà Samaria a un mucchio di rovine in un campo, rotolerà le sue pietre nella valle, frantumerò tutte le sue statue e dei suoi idoli farò scempio” (1,6-7). Anche a Gerusalemme il Signore riservò poi una sorte medesima: “Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine, il monte del tempio un’altura selvosa” (3,12). Questo triste destino non è però evitabile esclusivamente con riti e preghiere, ma queste devono essere accompagnate da una vita coerente, cioè dalla giustizia: “Con che cosa mi presenterà al Signore? Mi presenterà a lui con olocausti e con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede da te il Signore: praticarela giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio” (6,6-8). Il cristianesimo ha però voluto porre l’accento in particolare su un passo degli scritti di Michea: “E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele... Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà... Egli starà là e pascerà con la forza e la maestà del Signore” (5,1-3). Questo annunzio messianico risuonò ancora ben sette secoli dopo, illuminato da un nuovo evento, all’interno del palazzo del perverso re Erode (Mt 2,6). Da allora fortunatamente risuonarono però anche per tutti i giusti come messaggio di speranza e di gioia, annunciando l’avvenuta nascita a Betlemme di Giuda di un dominatore, promesso sin dall’antichità, che avrebbe pascolato Israele e non solo con la forza del Signore.


Alla Beatissima Madre

O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia. O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti accontenterai di vedermi così povera … allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale.

Preghiera composta dalla B. Nemesia.



Le Croci


Le croci e le pene mantengono l'anima nell'umiltà, fanno ricorrere più spesso a Dio e fanno praticare le più belle virtù cristiane, per le quali l'anima diviene cara a Dio e degna sposa del divin Crocifisso.

S. Giovanni della Croce






Non trascinare sempre con te il tuo passato, se ti appesantisce e t'impedisce di avvicinarti quando vieni a Me, ma gettati spontaneamente come sei nelle mie braccia per gustarvi la gioia: posso forse darti altro? Non ti sorprende di dovere ogni giorno togliere la polvere sui tuoi mobili: Non stupirti dunque di dover togliere ogni giorno la polvere dell'anima tua. Per questo, aiutati con le indulgenze. Bisogna servirsene.

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Articolo di A&M DM (Il Cenacolo 1/12/2025) Una comunità di credenti rafforza la nostra fede

Tutti possiamo convenire che l'uomo è un essere sociale, o volendo, possiamo anche definirlo "essere relazionale" . Questo concetto è stato espresso e reso famoso da Aristotele e ribadito, successivamente, da innumerevoli filosofi. L'essere umano può svilupparsi e scoprire a sua vera identità solo avendo delle interazioni con gli altri nel contesto ...



Messaggio di Medjugorje del 25/05/2013

Cari figli! Oggi vi invito ad essere forti e decisi nella fede e nella preghiera affinché le vostre preghiere siano tanto forti da aprire il cuore del mio amato Figlio Gesù. Pregate figlioli, senza sosta affinché il vostro cuore si apra all’amore di Dio. Io sono con voi, intercedo per tutti voi e prego per la vostra conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Messaggio di Medjugorje del 25/11/2025

Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a seguirmi. Pregate per coloro che non pregano e non vogliono la pace e la gioia che solo l'Altissimo può donare. Le vostre anime siano unite nella gioia dell'attesa ed il vostro cuore sarà riempito di pace. Sarete convinti, figlioli, che tutto andrà bene e che Dio benedirà tutto perché il bene che fate ritornerà a voi ed il vostro cuore sarà avvolto dalla gioia perché siete con Dio ed in Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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