Coraggio, amico

Amico mio, deciditi e buttati,
mettiti insieme agli altri,
cammina con loro, senza paura.
Sulle strade accanto a te ci sono io.
Con il mio perdono.
Con al mia forza. Con la mia grazia.
Con la mia gioia.
Non ti tolgo dalle difficoltà.
Ti dò la forza per superarle
e la promessa di una vera vita.

Eccomi Signore, un nuovo giorno inizia ed io son qui che aspetto la tua Benedizione: sia su di me la tua grazia affinché io non tema nel cammino che debbo fare. Le mie mani siano operose e le mie labbra siano sempre pronte a ringraziarti: dammi Signore la forza per combattere la mia grande debolezza, quella di non essere mai troppo pronto a fare la tua volontà.

Signore che io non vacilli mai e se mai accadesse, Amami con un amore ancor più grande e cingimi del tuo abbraccio silenzioso.

Io mi ridesterò allora sicuro perché mai Tu permetterai che io mi senta abbandonato… portami dove vuoi ed io verrò con Te. Indicami Tu la via ed io la seguirò, ma entra su presto nel mio cuore perché è ora che io cominci il mio lavoro: sarà dolce e bello stare insieme, così non sarò mai solo. Fin dal mio risveglio ti ho cercato, Amato mio,
vieni presto a prendere il tuo posto in me, il mio cuore è tuo, mio Gesù.

SANTI del GIORNO

domenica 14 settembre 2025


Sant' Alberto di Gerusalemme Vescovo
Beato Claudio Laplace Martire
San Crescenzio di Roma Martire
Esaltazione della Santa Croce
San Gabriele Taurino Dufresse Martire
San Materno di Colonia
Santa Notburga di Eben Domestica
San Pietro II di Tarantasia Vescovo


IL SANTO DEL GIORNO

Santa Placilla

Imperatrice

Santa Placilla, nome italianizzato dal greco Plakilla, come viene riportata dall’autorevole Bibliotheca Sanctorum, non è altro che quell’imperatrice nota nel mondo latino con il nome di Ælia Flaccilla, prima moglie di San Teodosio I il Grande. Come il marito anch’essa era di origini spagnole, forse figlia di Claudio Antonio, prefetto di Gaul e console nell’anno 382. Il matrimonio fra Teodosio e Placilla fu celebrato verso il 376, quando venne meno il disappunto da parte del padre dello sposo, che si ritirò presso Cauca in Gallæcia. Verso la fine dell’anno seguente nacque il loro primo figlio, Sant’Arcadio, che avrebbe ereditato l’impero d’Oriente, e negli anni successivi seguirono altri due figli: Onorio nel 384, poi imperatore d’Occidente, e Pulcheria, deceduta in tenera età. Assai probabilmente prorio per complicazioni seguite a quest’ultimo parto, Placilla morì prematuramente poco dopo nel 385. San Gregorio di Nissa, suo agiografo, dichiarò espressamente che diede a Teodosio solo tre bambini e conseguentemente un certo Graziano, citato da Sant’Ambrogio, non rientrerebbe nella sua prole. La sua breve esistenza terrena non fu però affatto irrilenvante nella storia della cristianità, in quanto con il benefico influsso della sua personalità fu ispiratrice di moderazione e di clemenza nella politica di suo marito, contribuendo con la promozione della fede cristiana alla distruzione dei culti pagani ancora imperanti. La coppia imperiale divenne così sostenitrice della dottrina cristiana sostenuta dal Concilio di Nicea, avendo impedito Placilla a suo marito di stipulare un ambiguo accordo con l’eretico Ario. L’operato di questa santa imperatrice non fu però esclusivamente di carattere teologioco e dottrinale: San Gregorio di Nissa la considerò infatti anche modello brillante di virtù cristiane e carità ardente, mentre Sant’Ambrogio, celebre vescovo milanese che battezzò suo marito, la definisce “Fidelis anima Deo”. In un panegerico da lui composto, Gregorio di Nissa celebra la sua virtuosa vita, descrivendo Placilla quale ispiratrice del buon operato di Teodosio suo consorte, ornamento dell’impero, promotrice della giustizia, icona della beneficenza. Fu inoltre secondo il suo autorevole parere piena di zeno per la fede, colonna della Chiesa e madre degli indigenti. Teodoreto in particolare esaltò la sua carità e la sua benevolenza verso i più poveri e bisognosi, concretizzatesi non solamente in donazioni di denaro ma in servizio verso di loro. Santa Placilla ricevette sepoltura presso Costantinopoli, con orazione funebre officiata da Gregorio di Nissa. Ancora oggi i sinassari della Chiesa Ortodossa Greca la commemorano in data odierna quale “santa”, mentre gli Acta Sanctorum redatti dai Bollandisti di tradizione latina si limitarono a riportarla quale “venerabile”.


Alla Beatissima Madre

O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia. O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti accontenterai di vedermi così povera … allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale.

Preghiera composta dalla B. Nemesia.



Le Croci


Le croci e le pene mantengono l'anima nell'umiltà, fanno ricorrere più spesso a Dio e fanno praticare le più belle virtù cristiane, per le quali l'anima diviene cara a Dio e degna sposa del divin Crocifisso.

S. Giovanni della Croce






E sai che Io desidero la vostra perfezione più di quanto la desideriate voi. Me la chiedi ogni giorno? Coloro che hanno sete chiedono da bere di continuo. Sei rattristata dalla tua abituale mediocrità? Se non lo fossi, come potrei soccorrerti? Ah! Quanto Mi sarebbe dolce il tuo grido pieno di speranza! Impara, figliola, impara a gridare verso di Me. Esci dall’apatia delle anime fiacche; dimmi: “Signore, ch’io mi sacrifichi giocondamente per Voi! Ch’io viva in Voi, davanti a Voi e davanti agli altri; ch’io li ricopra di bontà come Voi ricoprite me. Così vi raggiungerò“. Ma sì: ogni volta che tu vai agli altri per parlar loro di Me, io sono là, in mezzo a voi, e voi sentite la mia sovrabbondanza come una tenerezza che si allarga sempre di più. Ah! non dubitare della mia forza, non dubitare del mio Amore, povera piccola creatura che non sa guardarmi abbastanza spesso. Ascoltami bene: Io sono sempre qui.

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Articolo di A&M DM (Il Cenacolo 1/6/2025) La Speranza e la cura della vita interiore

La speranza ci dona gli strumenti utili a migliorare il benessere psicologico e la qualità della vita in generale. La mancanza di speranza, porta inevitabilmente alla depressione. In sostanza siamo disperati. Si tratta di un sentimento estremamente negativo perché nasconde conseguenze terribili: la disperazione può spingerci a fare gesti autodistruttivi. Erich ...



Messaggio di Medjugorje del 04/07/2001

Cari miei figli sacerdoti. Io sono vostra Madre, voi siete i miei figli e io vi amo tutti.

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Messaggio di Medjugorje del 25/07/2025

Cari figli! In questo tempo di grazia, in cui l’Altissimo mi ha permesso di amarvi e guidarvi sulla via della santità, satana vuole aggrovigliarvi con la corda dell’inquietudine e dell’odio. Non permettetegli di prevalere ma lottate, figlioli, per la santità di ogni vita umana. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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