Vivere la parrocchia con lo stile della famiglia |
Chiediamoci, prima di tutto, a quale stile dobbiamo riferirci quando parliamo di famiglia.
Crediamo che possiamo concepirla come un luogo dove si vive la comunione nell’accoglienza delle differenze: marito, moglie, figli. Essa sa con maestria accogliere la vita nel suo divenire così come si presenta, risolvendo problemi imprevisti, percorrendo sentieri di riconciliazione, rigenerando le relazioni. Si prende cura di se stessa e della comunità in cui è immersa, relazionandosi con altre famiglie e con la società civile. È, in definitiva, il luogo dell'amore coniugale, dell'accoglienza della vita, degli affetti, delle relazioni fondate sulla piena gratuità. La famiglia ha insomma in sé una carica di umanizzazione e Dio, attraverso gli sposi e la loro storia, parla d’amore a tutti noi.
Oggi, in particolare, vista la cultura dominante fatta di consumismo, edonismo e relativismo, che minano profondamente le basi del progetto voluto dal Creatore, abbiamo il dovere di preservare lo stile proprio della famiglia, riscoprendolo più autentico. Uno stile che va custodito e curato.
Ricordiamo che le case delle famiglie cristiane dei primi secoli erano il luogo dell’incontro e delle relazioni, della preghiera fino alla celebrazione dell’Eucaristia. Il Papa afferma che la famiglia stessa è il grande mistero di Dio. Come “chiesa domestica” essa è la “sposa di Cristo”.
Citiamo inoltre un’espressione illuminante della “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II: “Anche la famiglia cristiana è inserita nella Chiesa, popolo sacerdotale: mediante il sacramento del matrimonio, nel quale è radicata e da cui trae alimento…” (FC 55).
Noi cristiani sappiamo che con il sacramento del matrimonio gli sposi partecipano, attraverso le loro vicende familiari, al vissuto di Cristo e quindi possono attualizzare, nella loro vita quotidiana, la parola del Signore. E' questo il compito sacerdotale che la famiglia cristiana oggi deve riscoprire ed esercitare in intima comunione con tutta la Chiesa.
Naturalmente la famiglia è chiamata a svolgere il suo compito nella comunità ecclesiale e civile esprimendo così la sua vocazione, anche missionaria, in particolare sul territorio dove vive. In questo suo compito la famiglia non ha bisogno di tempi o di ruoli particolari, ma è “missionaria” nel suo “essere” prima ancora che nel “fare”. Si sente il bisogno di vivere la parrocchia, trasferendovi lo stesso stile, come luogo di incontro dove anche un sorriso può contribuire a instaurare un clima familiare. Attraverso piccoli gesti possiamo costruire ciò che è più gradito a Gesù: esprimere la nostra appartenenza a lui, amando i fratelli, soprattutto i più prossimi. Come dice il Signore ci riconosceranno da come ci ameremo, segno visibile dell’ “essere cristiani”. Solo così metteremo a frutto i doni del nostro battesimo. Allora, sì, che si crea un ambiente di famiglia, anche nel contesto parrocchiale, sapendo che c’è qualcuno che tende la mano nei momenti di difficoltà. Come sarebbe bello che questo potesse realizzarsi pienamente per sentirci meno soli. Sappiamo che molte famiglie sono in difficoltà, vivendo situazioni di fragilità, spesso in esse va spegnendosi l’amorevole tenerezza del caldo focolare domestico e in esse non si sperimenta più la gioia di vivere insieme. Talvolta il confronto con altre famiglie può rivelarsi decisivo a risolvere le difficoltà che si presentano in alcuni momenti della vita. Le coppie hanno bisogno di “nutrirsi” vicendevolmente, affinché possano realizzare efficacemente il loro progetto di vita, unendosi ad altre famiglie con le quali condividere le fatiche e le gioie, perché insieme si alleggeriscono i “pesi”. Ed ecco il nascere nelle diverse comunità parrocchiali i “gruppi di famiglie”. Anche nel nostro territorio diverse famiglie hanno sentito l’esigenza di condividere le proprie esperienze con altre famiglie e quindi hanno dato vita a un “gruppo famiglie”, che periodicamente, con a guida del parroco, si riunisce nei locali della nostra parrocchia, condividendo momenti di vera comunione fraterna. Tutto ciò arricchisce sia la parrocchia, dal punto di vista pastorale, che la comunità dell’intero territorio.
Ci piace concludere questa nostra riflessione con una preghiera: “Effondi il tuo Santo Spirito su ogni coppia di sposi affinché concretizzi l’unione sacramentale che vive con le altre coppie, attualizzando l’amore di Dio per l’umanità, l’amore di Cristo per la Chiesa” .
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A&M DM da: Il Cenacolo del 1/4/2023 |