La Chiesa accanto ai suoi figli più fragili

Ci chiediamo, innanzitutto, cosa significa “essere fragili”, nell’accezione riferita agli esseri umani e come possiamo essere accanto a quelle persone ritenute tali. Ci facciamo aiutare dal vocabolario: “Con l'aggettivo “fragile” (dal latino frangere, rompere, spezzare) si intende una condizione caratteristica di qualcosa che si rompe, e, riferita all'essere umano, un individuo dalla personalità debole, di gracile salute o che cede facilmente alle tentazioni.”. Ci sono azioni che sono capaci di spegnere, come un’onda di un mare in tempesta, il fuoco vivo di una relazione, lasciando amarezza e sconforto. E tra gli accadimenti della vita forse l’azione più catastrofica è la separazione di un vincolo matrimoniale. Ciò che lascia è un cumulo di macerie difficilmente recuperabili.

E’ traumatizzante, e molto spesso, i due entrano in uno stato di isolamento dal mondo e naturalmente dalla comunità. I padri sinodali nella esortazione apostolica “Amoris Laetitia” di papa Francesco hanno affermato che, nonostante la Chiesa ritenga che ogni rottura del vincolo matrimoniale “è contro la volontà di Dio, è anche consapevole della fragilità di molti suoi figli”. Ne consegue che “la Chiesa si volge con amore a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelle loro vite…” (AL 291). Qui entra in gioco la grande capacità di tutti noi di voler attrarre, di voler ricondurre nell’ “ovile della Chiesa” questi nostri fratelli che si trovano in condizioni di estrema fragilità.

Usando misericordia verso i suoi figli, la Chiesa indica la strada maestra che ci offre la possibilità di affiancare ed accompagnare queste persone ferite verso nuovi orizzonti, dove l’amore vince su tutto. Con tenerezza, tocchiamo questi cuori affaticati, manifestiamo loro la nostra vicinanza, con una fiduciosa e commossa gentilezza, senza mai prevaricare, ma dando affetto, amore, dolcezza e soavità. La tenerezza nei confronti di queste persone travolte da un così devastante dolore e talvolta prive di qualsiasi voglia di rientrare a pieno titolo nella comunità, potrà guarire e, pian piano, ravvivare quel fuoco relazionale ormai assopito sotto la cenere dell’indifferenza. Bisogna avvicinarsi a queste persone fragili, segnate dall’amore ferito e smarrito, ridonando loro fiducia e speranza e, come ci ricorda il Papa, essere faro o fiaccola per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta e sfiduciate non hanno la forza di ricominciare. A tal proposito è bene ricordare l’affermazione dell’apostolo Paolo nella sua lettera ai Corinzi nella quale afferma qualcosa di veramente sconvolgente: «Quando sono debole è allora che sono forte» (2 Cor 12,10).

Lo spiega lo stesso Paolo: “Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza» (2 Cor 12,9). Quindi senza indugio o paure, mettiamoci all’opera e allontaniamo da noi ogni tentazione di arrendevolezza, seguiamo Gesù, mite e umile di cuore, ma fortezza inespugnabile nell’estremo sacrificio della croce. Noi che abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel battesimo e che ci è stato riconfermato nella cresima non possiamo avere un atteggiamento di abbandono al mondo, di pura rassegnazione, ma combattere la buona battaglia, conservando la fede e la speranza, e, con piena carità, diventare operatori di pace, con il cuore sempre aperto all’accoglienza dei più deboli, ed essere protagonisti nella nostra comunità parrocchiale che, non dimentichiamolo, lavora per il bene di tutta la Chiesa che, come ci ricorda Papa Francesco, talvolta assomiglia ad un “ospedale da campo”. Dunque, andiamo incontro alle persone più fragili perché il nostro cuore, capace di compassione, sia sempre pronto a condividere il peso degli altri per accompagnarli, pian piano, verso la piena consapevolezza che Dio è Amore e non esclude nessuno dal raggiungere la piena maturazione del proprio essere, come Lui, nella sua incommensurabile bontà, ha stabilito nell’atto creativo di ognuno di noi.

A&M DM

da: Il Cenacolo del 1/6/2022