Mamma avrei voluto…!!! Mamma, avrei voluto vedere l’azzurro del cielo…! Mamma, avrei voluto sentite il calore del sole…! Mamma, avrei voluto assaporare il fresco della pioggia…! Mamma, avrei voluto odorare il profumo dei fiori…! Mamma, avrei voluto ridere per vedere la gioia sul tuo volto…! Mamma, avrei voluto piangere per sentire una tua carezza sul mio viso…!
Mamma, avrei voluto ascoltare la tua voce che mi diceva”ti amo mio piccolo bambino”…!
Mamma, avrei voluto essere il tuo orgoglio…!
Mamma,a vrei voluto coccolarti nella vecchiaia…!
Mamma, avrei voluto soffrire per sentirmi vivo…!
Mamma, avrei voluto…!!!ti voglio tanto bene mamma...!!!!! Mamma, avrei voluto nascere…!!! che Dio ti benedica mamma… Gino |
ATTENZIONE ALLA TRAPPOLA DIABOLICA DELLA "PILLOLA DEL GIORNO DOPO"!
Ru486.
Cos’è
La RU486 è un antiprogestinico di sintesi utilizzato come
farmaco ( in associazione con una prostaglandina)
per indurre l’interruzione della gravidanza farmacologica, entro i
primi 49 giorni di amenorrea; il farmaco, che si assume per via orale, è
stato introdotto in Italia dopo una lunga battaglia Radicale solo nel 2009.
Il farmaco è commercializzato in Italia e in
Francia con il nome Mifegyne e negli Stati Uniti col nome di Mifeprex.
Come funziona
Rispetto ai metodi abortivi tradizionali
(l’aborto per aspirazione, ad esempio), la RU-486 presenta le seguenti
caratteristiche:
– non richiede intervento chirurgico e anestesia;
– non rende indispensabile da un punto di vista clinico
l’ospedalizzazione (che è comunque prevista normativamente in
alcuni Stati)
– non comporta i rischi legati alle complicazioni possibili
dell’intervento chirurgico (rottura dell’utero, lacerazioni del
collo dell’utero, emorragie ecc.);
– può essere utilizzata nelle prime settimane di
gravidanza, mentre l’aspirazione viene eseguita
generalmente dopo la 7° settimana (interrompendo lo sviluppo
dell’embrione in una fase precedente si ottiene il duplice risultato di
interrompere la gravidanza in un momento in cui lo statuto di persona è
difficilmente sostenibile e di ridurre le complicazioni per la donna).
RU486: nel mondo
Attualmente è in
uso in tutti gli Stati dell’Unione Europea, ad eccezione della Polonia e
della Lituania, oltre che dell’Irlanda e di Malta (paesi nei quali
l’aborto è vietato).
Per quanto attiene il resto del mondo, come
nell’UE anche negli Usa, in molti paesi dell’Europa dell’est,
in India, in Cina e in quasi tutti i Paesi dove l’aborto è legale,
decine di milioni di donne hanno abortito volontariamente con questo metodo,
che è considerato sicuro ed efficace dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità.
RU486: in Italia
Nel nostro paese, dopo la battaglia per la sua
sperimentazione iniziata nel 2005 da Silvio Viale ( Leggi: RU486:
una vittoria Radicale) viene ufficialmente commercializzata
il 10 dicembre 2009, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
dell’autorizzazione all’immissione in commercio.
Tuttavia, a differenza degli altri Paesi europei
dove è possibile interrompere una gravidanza con il metodo
farmacologico fino al 63° giorno di amenorrea, nel nostro paese il
limite massimo per questa procedura è fissato al 49° giorno (7
settimane calcolate a partire dal primo giorno
dell’ultima mestruazione).
In osservanza a quanto raccomandato dal Consiglio
Superiore di Sanità, la stragrande maggioranza delle regioni italiane
prevede l’effettuazione della procedura farmacologica in regime di
ricovero ordinario. Per questo motivo, nonché per difficoltà
organizzative, solo poche strutture offrono la possibilità di scegliere
tra aborto medico
e aborto chirurgico, tanto che nel 2013 solo il 9,7% delle donne
italiane ha potuto fare ricorso al metodo farmacologico.
Nel dicembre 2015 AMICA (Associazione
Medici Italiani Contraccezione e Aborto) ha inviato una lettera
aperta alla Ministra della Salute, sostenuta da numerose
personalità e associazioni tra cui la nostra, in cui si richiede, in nome
dell’applicazione del concetto di appropriatezza delle prestazioni,
di adoperarsi per rendere accessibile l’interruzione volontaria di
gravidanza con il metodo farmacologico in regime di Day
Hospital e, quando possibile, nei consultori familiari e nei
poliambulatori, come previsto dall’articolo 8 della legge 194.
Il 28 settembre 2017, in occasione della
“Giornata mondiale per la depenalizzazione dell’aborto”
abbiamo rilanciato la richiesta alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin di
poter effettuare l’aborto farmacologico anche in
regime ambulatoriale, raccogliendo numerosissime firme a supporto.
La vita umana
comincia con una cellula fecondata, eliminandola si elimina
la vita. La "pillola del giorno dopo" è un altro sistema
inventato per uccidere: un nuovo modo per abortire! La chiesa lo ha già
condannato!
(Parte
del testo sono stati estrapolati dal libro
"Sembra impossibile... eppure è così!" delle Edizioni
Segno e dal sito dell’Associazione Luca Coscioni)